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ROMEO  and  JULIET

“Romeo and Juliet” è l’ interpretazione di Dario D’Ambrosi di Romeo e Giulietta, tesa a contrastare la meraviglia dell’ amore con la fragilità della vita, lo shock del momento di perdita totale, e ciò che egli chiama una schizofrenia “del mondo. Per fare ciò, egli deve distillare la sensualità e la bella emozione dell’ amore in un momento magico. “È come il momento magico quando qualcuno ti spara,” dice. “Non c’è emozione, come in quel momento”.

D’Ambrosi comprime radicalmente il famoso testo di Shakespeare perché convinto che il teatro oggi si stia trasformando in una serie di immagini veloci. D’Ambrosi dice: “Quando qualcuno ti spara in guerra, la vita se ne va in un secondo. Questa è la fragilità della vita. In un centinaio di anni, la gente non siederà nel teatro per un’ora o due. Lo spettacolo sarà come un lampo momentaneo”. Egli vuole rendere momentanea l’intera esperienza teatrale. Questo “Romeo e Giulietta”, ha un cast di quattro attori : due amanti e due attori di supporto. L’azione è in primo luogo fisico, ma quando vi è dialogo, è in lingua inglese.

 

“Ho passato tantissime nottate in bianco e violenti dubbi mi tormentavano per giorni, settimane, mesi. Poi ho pensato a come sta andando il mondo, a queste guerre assurde, alla morte che arriva in un attimo, con una velocità che non ti da tempo neppure di salutare i tuoi cari, che già sei all’altro mondo. E poi questo mondo globalizzato e schizofrenico tanto che ormai non si tratta più di una malattia patologica ma di un qualcosa che ci accompagna quotidianamente, come fosse un qualcosa di familiare. Allora questi saranno gli allestimenti tra 50 o 100 anni, come una fotografia che si muove per un istante e quelle saranno le immagini che accompagneranno una società ormai allo sbando della follia. Lavoro da trent’anni con ragazzi malati di mente e vi assicuro che la loro sofferenza, la loro disperazione, il loro dolore si avvicina molto a questo allestimento, che vuole essere un grido a tutta l’umanità per dire al mondo di smettere e dare un taglio a tutte queste bestialità.”

 Dario D’Ambrosi